TUC Technology – La mobilità del futuro diventà realtà, in 3D

Ludovico Campana Sergio Pininfarina TUC 3D

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TUC Technology è tra i progetti più innovativi nell’ambito della mobility experience. La sua peculiarità consiste nel superare il concetto di veicolo quale semplice strumento di mobilità, integrando la visione di uno spazio da abitare e da vivere. Uno spazio intimo e personalizzabile da ogni utente. Presentato lo scorso settembre a TUC Special Event, il prototipo di TUC ha riscosso un grande successo sia da parte del pubblico che della critica, grazie alla capacità di portare una forte soffiata innovativa in un settore, l’automotive, piuttosto restio a discostarsi da standard ultra consolidati.

Dietro a TUC Technology c’è una grande storia in 3D, cui 3D Stories non poteva di certo rimanere indifferente. Per conoscere il “dietro le quinte” di TUC abbiamo incontrato Ludovico Campana, designer e fondatore, con Sergio Pininfarina, della startup TUC Technology.

(FLT) – Com’è nata l’idea di TUC?

(LC) – Dalla volontà di voler guardare oltre il veicolo come un fatto di stile, cercando di dare vita a nuove espressioni della mobilità, davvero funzionali alle esigenze dell’utente.

(FLT) – TUC consente di personalizzare il veicolo integrando device di varia natura, come abbiamo visto in occasione di TUC Special Event, in cui avete mostrato il suggestivo esempio di una macchina da caffè prodotta da Lavazza

(LC) – Oggi un semplice smartphone consente di avere a disposizione app per risolvere qualsiasi esigenza, con tecnologie assolutamente all’avanguardia. Perchè queste non sono ancora integrate e diffuse in auto che costano molte migliaia di euro? A nostro avviso è necessario che anche il settore della mobilità inizi a recepire i concetti customer centric che stanno rivoluzionando l’intera industria di prodotto. La personalizzazione esercita un ruolo chiave in tutto questo, perché può consentire a ciascuno di noi di configurare un veicolo secondo i nostri desideri. TUC mette a disposizione di tutti i produttori di veicoli la tecnologia per farlo.

(FLT) – In meno di due anni siete riusciti a prototipare l’idea. Un risultato a dir poco sorprendente, considerando la complessità del progetto e il fatto di avere a disposizione le forze di una startup. Un risultato reso possibile grazie all’utilizzo del 3D, che ha supportato tutte le fasi di sviluppo.

(LC) – Senza il 3D, TUC probabilmente sarebbe rimasto soltanto una bella idea. Grazie al 3D sono riuscito praticamente da solo a progettare un concept come TUC. Il 3D è stato inoltre decisivo nel comunicare l’idea ai possibili partner, per convincerli a sostenere la nostra visione imprenditoriale e dare corpo al prototipo che avete visto a TUC Special Event.

(FLT) – Quanto ha influito il fatto di poter visualizzare in 3D il progetto mentre ha preso forma durante il suo sviluppo?

(LC) – Il rendering è stato fondamentale almeno in tre momenti, in cui abbiamo utilizzato sistematicamente sia le immagini statiche che le animazioni:

  • Durante la progettazione, per valutare e validare internamente la nostra idea, soprattutto nelle prime fasi.
  • Per comunicare la nostra idea e convincere i partner industriali che avevamo individuato a collaborare con noi sul progetto.
  • A collaborare con i partner durante la fase esecutiva, che ha portato alla produzione dei vari componenti e device del prototipo TUC.

(FLT) -Il rendering quali elementi ha condizionato durante la progettazione di TUC?

(LC) – A TUC Special Event abbiamo rivelato il prototipo fisico al pubblico. Vederlo finalmente realizzato è stata un’emozione incredibile, ma anche la conferma di quanto di buono crediamo di aver fatto nell’iter progettuale. Il percorso svolto durante due anni di lavoro è costantemente supportato dal 3D, con un ciclo interminabile di loop: Idea (bozzetto) -> Modello 3D -> Rendering. Per un designer la possibilità di vedere in tempo reale il risultato di una modifica fa una differenza enorme. Consente di evitare errori grossolani e migliorare costantemente il design. Puoi mantenere il controllo costante di tutti gli elementi del progetto.

(FLT) – Qual è il prezzo da pagare implementando un workflow in 3D, interamente digitale?

(LC) – Ci sono naturalmente dei pro e dei contro da valutare con estrema attenzione. Affidarsi in maniera integrale al 3D comporta avere alla base delle competenze non indifferenti e soprattutto quella confidenza che deriva da anni di utilizzo degli strumenti in ambito professionale. Il fatto di prototipare in digitale non implica il fatto di non conoscere come si realizza un prototipo fisico. Puoi prototipare in digitale quando conosci alla perfezione tutte le dinamiche alla base della realizzazione di un prototipo fisico. Devi conoscere la gestione delle curve, i materiali e tutti gli aspetti che incidono sullo stile e sui dettagli di ciascun componente da realizzare. Per assurdo, la parte più semplice finisce per diventare l’utilizzo del software 3D. Che sia Alias, che sia Rhinoceros, alla fine il CAD è davvero solo uno strumento, sempre più potente, a disposizione del designer. Le competenze necessarie per progettare in ambito automotive sono sempre le stesse. Non vedo rivoluzioni in tal senso.

TUC technology 3D rendering 01
Il rendering della piattaforma TUC, da cui ha preso forma il prototipo presentato in occasione di TUC Special Event. La sobria scocca in alluminio rivela la sua anima tecnologica attraverso l’interno trasparente, che enfatizza le connessioni tra il cervello intelligente TUC Brain e le varie periferiche configurabili (credits TUC Technology)

(FLT) – L’innovazione portata dal 3D non risiederebbe pertanto nell’utilizzarlo in senso assoluto, ma nell’approccio di base e nelle modalità con cui si impiegano i suoi strumenti.

(LC) – Questo vale soprattutto in ambito automotive, dove ormai da molti anni il workflow creativo segue il seguente schema: Idea -> Bozzetto -> 3D -> Rendering. Il 3D è arrivato nel settore automotive molto prima rispetto ad altri ambiti del design, basti pensare che già nel 1989 alcuni componenti della Tipo Restyling sono stati progettati in 3D. Dunque ci troviamo in un terreno molto fertile se parliamo di digitalizzazione. Chi lavora nell’ambito del design per l’automotive ha un’alfabetizzazione digitale elevata. Le questioni su cui dobbiamo soffermare la nostra attenzione sono dunque altre: definire nuovi obiettivi sulla base di nuove idee e soprattutto saperli comunicare ai vari stakeholder coinvolti. Saper descrivere la propria idea è per un designer uno dei momenti storicamente più complessi. In questo contesto il 3D, se utilizzato in maniera consapevole, offre strumenti straordinari, decisivi nel definire il successo di un’iniziativa.

(FLT) – Raccontaci alcuni aspetti relativi all’utilizzo del 3D per la comunicazione di TUC.

(LC) – Una delle cose storicamente più difficili per un designer e far capire agli altri la propria idea. Ogni persona, ogni figura professionale, matura un differente punto di vista sul design, che non sempre, anzi, quasi mai, finisce per coincidere con quella del designer. Il valore aggiunto del 3D consiste nel facilitare la comunicazione e renderla molto più accessibile a tutti. Rendering, animazioni, esperienze interattive sono strumenti preziosissimi, per coinvolgere chiunque nella tua visione del progetto. Arrivare al prototipo di TUC è stato il risultato di un percorso fatto di oltre 600 meeting, con quasi 6500 slide di presentazione. In tutto questo i rendering e le informazioni ricavabili in qualsiasi momento dal 3D sono state preziosissime per supportare la nostra attività di comunicazione in tutto il mondo. Con i rendering siamo infatti riusciti a comunicare il funzionamento di TUC e a conquistare la fiducia dei partner industriali, con cui stiamo portando tuttora avanti il discorso.

TUC technology 3D rendering
TUC consente di personalizzare il veicolo con accessori per “vivere” il viaggio, superando la logica che vuole l’auto limitata alle funzioni di trasporto. L’esempio è dato dal modulo Lavazza, che consente di fare il caffè in totale sicurezza, di fronte ad un sedile passeggero. Le sedute “intelligenti” sono state realizzate da Sabelt . Il sistema TUC è comodamente gestibile con una app, sviluppata in collaborazione con Samsung (credtis TUC Technology)

(FLT) – Sostieni inoltre che il 3D abbia avuto un ruolo cruciale anche nella produzione del prototipo TUC. Quali sono i dettagli in cui si è rivelato cruciale?

(LC) – Nella progettazione esecutiva delle parti. Ad esempio, per i sedili abbiamo collaborato con Sabelt, uno dei leader mondiali in questo settore. Loro hanno un know how su quei componenti incredibile, ma non si erano mai trovati di fronte un progetto con le caratteristiche di TUC, del tutto anomalo rispetto alla produzione di serie o ai prototipi sportivi. Abbiamo pertanto dovuto collaborare a stretto contatto affinché tutti i requisiti fossero soddisfatti all’interno del progetto. Il nostro obiettivo era quello di comunicare loro cosa doveva fare il sedile, per connettersi in modo efficiente con il sistema di TUC, loro dovevano tradurre queste esigenze in un prodotto concreto, e funzionante. Ed è stata un’esperienza incredibile, in cui ci siamo confrontati con progettisti che hanno una grande esperienza nel 3D, che è diventato una lingua comune per condividere i nostri obiettivi.

(FLT) – Il futuro del 3D è sempre più votato all’interattività, come nel caso delle tecnologie immersive. In ambito automotive abbiamo già assistito ad alcuni interessanti esempi di concept realizzati in VR. Qual è la tua opinione in merito?

(LC) – Strumenti come Gravity Sketch e simili rappresentano sicuramente il futuro della progettazione in ambito automotive. Il fatto di poter progettare in realtà virtuale ed interagire con una forma direttamente nello spazio aggiunge un valore enorme sia al design che alla sua valutazione. Si accorcia ancora di più la distanza tra il 3D e il reale. E’ dunque soltanto una questione di rendere maturi questi strumenti, per cui ci vorrà inevitabilmente un po’ di pazienza. E’ importante seguire attivamente l’evoluzione di tutte queste novità, provandole e cercando, di volta in volta, di capire quali siano realmente funzionali alle nostre esigenze.

TUC technology 3D rendering
TUC nasce con una forte vocazione per la guida autonoma e la connettività mobile, proiettandosi in anteprima sugli scenari tecnologici del futuro della mobillità e delle reti di prossima generazione (credits TUC Technology)

Per approfondimenti:

TUC Technology – sito ufficiale

TUC Virtual Store – la VR Experience di TUC Special Event

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Francesco La Trofa

Architetto e giornalista, con 20 anni di esperienza nelle tecnologie 3D.
Consulente di enti pubblici e aziende 3D per aspetti legati alla progettazione e alla comunicazione.
Responsabile dei contenuti editoriali di Treddi.com e co-fondatore dei Digital Drawing Days, evento unico nel suo genere in Italia.
Collabora attivamente nella ricerca e nella didattica presso il Politecnico di Milano.
Per Protocube Reply cura 3D STORIES.