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Dal 20 al 22 luglio a Milano si è svolta la prima tappa italiana di Campus Party, il principale evento open innovation al mondo. Una tre giorni di full immersion nell’innovazione e nelle tecnologie del futuro, con gli hackaton che hanno visto impegnati migliaia di giovani campusero, oltre a centinaia di talk e workshop tenuti dai più importanti esperti negli ambiti della creatività, della tecnologia, del coding, della scienza, del business e dell’entertainment.
Tra le numerose iniziative che hanno coinvolto Protocube Reply in qualità di partner ufficiale di Campus Party c’è stata la conduzione del workshop “Una notte con la stampa 3D“, in cui Marco Cravero ha coinvolto molti appassionati al tema della modellazione 3D di un simpatico robot focalizzato sul tema generale della prima edizione dell’evento: Feel the Future.
Il robot è stato successivamente stampato in 3D nell’ambito della congiunta iniziativa Meet 3D Printing, realizzata a Campus Party in collaborazione con Treddi.com.
Vediamo, attraverso alcune slide utilizzate durante “Una Notte con la Stampa 3D” i dettagli relativi alla realizzazione di una creatura che, pur nella sua semplicità concettuale, sintetizza i fondamentali più importanti della modellazione per la stampa 3D.

Una Notte con la Stampa 3D ha visto lo svolgimento di due temi fondamentali. 1- I concetti di base della stampa 3D e 2- la modellazione per la stampa 3D di un robot sul tema di “Feel the Future” il claim di Campus Party 2017 (credits Protocube Reply)

L’esposizione del workshop è stata declinata in modo da consentire il suo svolgimento ad un pubblico eterogeneo, composto sia da utenti già in possesso di conoscenze basilari sulla stampa 3D, sia di neofiti sull’argomento (credits Protocube Reply)

La definizione della scala di rappresentazione restituisce le dimensioni del modello finale e il suo livello di dettaglio, orientando anche la scelta della tecnologia di stampa 3D più congeniale per il raggiungimento del risultato previsto. Il robot di Campus Party è stato prodotto in resina con una Formlabs 2, tra le stampanti desktop più popolari in commercio, grazie all’eccezionale rapporto prezzo-prestazioni, unito alla sua portabilità (credits Protocube Reply)

La modellazione per la stampa 3D prevede che tutte le superfici debbano essere chiuse e che tutti gli elementi abbiano uno spessore minimo. La scelta di questi parametri dipende in gran parte dalle dimensioni dell’oggetto, dal materiale e dalla tecnologia di stampa utilizzata. L’obiettivo è la ricerca del miglior compromesso tra il livello di dettaglio consentito dalla risoluzione di stampa e la quantità di materiale utilizzato. (credits Sculpteo)

Nella definizione degli spessori minimi del modello (minimum wall thickness) è necessario tenere conto anche degli aspetti funzionali, prevedendo opportuni accorgimenti per quelle che saranno le zone più sollecitate (credits Protocube Reply)

Alcune parti del modello, il cui aspetto esteriore risulta essenzialmente compatto, comportano la necessità di realizzare delle parti cave (hollow parts) ai fini di ottimizzare la quantità di materiale utilizzato. E’ possibile raggiungere questo risultato in molti modi. Direttamente dalla modellazione, con procedure di tipo “loft” o “rivoluzione” del profilo dell’oggetto, oppure “svuotando” successivamente un oggetto pieno, grazie all’utilizzo di alcuni software in grado di effettuare in automatico questa operazione. Allo svuotamento del modello digitale è necessario aggiungere accorgimenti (es. fori nell’oggetto) che consentano la fuoriuscita delle parti di materiale che non vengono consolidate durante il processo di stampa (credits Protocube Reply)

Il livello di dettaglio della mesh va definito sulla base del raggiungimento di una serie di obiettivi ben precisi, cercando l’ottimizzazione tra il peso del file e il livello di dettaglio del modello previsto per la fase di stampa. Si tratta di una operazione molto importante soprattutto quando si definisce il progetto con un modellatore NURBS (es. Rhinoceros), da cui è necessario convertire in mesh durante il processo di esportazione. Una mesh dalla topologia “sporca”, come quella che vediamo a sinistra nell’immagine, può facilmente generare errori ed artefatti durante la fase di stampa (credits Protocube Reply)
Per casi di approfondimento sulla modellazione per la stampa 3D:
STAMPA 3D E INTERIOR DESIGN: COMUNICARE IL PROGETTO
MODELLO 3D E ARCHITETTURA: PROGETTO, MARKETING, CULTURA
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