Showroom virtuali: UX e usabilità

VIS showroom virtuali UX 3D

Il percorso di ricerca e sviluppo di VIS (Virtual Interactive Showroom) ha messo in evidenza feature essenziali che gli showroom virtuali devono integrare nel momento in cui si interfacciano con i propri utenti, in particolar modo per quanto concerne la UX e l’accessibilità.

Accesso: desktop, mobile, sempre disponibile

Gli showroom virtuali interattivi sono luoghi digitali in cui si innescano relazioni tra marche ed utenti sulla base della presentazione fotorealistica dei prodotti. Si tratta di applicazioni per cui va previsto un pubblico di riferimento piuttosto eterogeneo, dal momento che la piattaforma 3D su cui si basa viene utilizzata sia dagli addetti ai lavori dei brand che presentano servizi e prodotti, che dai generici utenti finali.

Lo showroom virtuale assume quindi la connotazione di un luogo flessibile, la cui navigazione può avvenire sia in ambiente desktop, come l’abituale postazione di lavoro, piuttosto che su mobile, per garantire il pieno supporto ad eventi che sul web sono disponibili 24/7. Le interfacce mobile consentono inoltre delle funzioni di realtà aumentata indispensabili per poter godere di tutte le feature previste delle presentazioni di prodotto.

L’ambiente virtuale interattivo deve risultare fruibile via web tendenzialmente su tutti i device, con interfacce responsive e compatibili con i principali browser di navigazione.

UX: la guida (invisibile) del customer journey

Progettare uno showroom virtuale è un processo multidisciplinare, che interessa competenze che spaziano dall’interior design al marketing, coinvolgendo molte professionalità differenti anche per quanto riguarda lo sviluppo tecnico. Per progettare un customer journey efficace è molto importante definire una user experience basata su due fattori. Da un lato, il realismo e semplicità delle interazioni sono le carte più importanti che il 3D può giocare in questa partita, ma ogni sforzo sarebbe vano se non fossimo in grado di creare delle regole ben definite con cui far “giocare” gli utenti all’interno degli ambienti tridimensionali.

Se l’utente si ritrovasse di fronte ad una libertà d’azione assoluta, potrebbe incorrere in un senso di smarrimento, con il concreto rischio di allontanarsi dagli obiettivi principali. Occorre progettare un percorso in cui la libertà di navigazione viene puntualmente assistita e direzionata verso i punti di interesse. Affinché ciò avvenga, la UX deve dare corpo ad una strategia capace di definire tutti gli step di interazione, prevedendo i tempi e i modi della visita virtuale.

L’interfaccia grafica di VIS ha un aspetto minimale per limitare le distrazioni del visitatore e rendere la sua esperienza di navigazione nell’ambiente 3D più immersiva possibile. I pochi elementi grafici che compaiono sullo schermo guidano la visita verso percorsi predefiniti, senza limitare l’utente nelle scelte possibili e nei tempi di fruizione (credit: Reply)
Interfacce 2D e interfacce in 3D, con ritorno

L’esplorazione in tempo reale di un ambiente tridimensionale è resa possibile dalla coesistenza di un’interfaccia di navigazione composta da controlli 2D e 3D, accessibili tramite gli input method previsti, siano essi tastiera e mouse piuttosto che i display touchscreen. Se la navigazione a display non differisce in maniera sostanziale dalle interfacce 2D dei videogiochi, in cui la tendenza è quella di minimizzare il numero di comandi per rendere più dirette ed intuitive possibili le interazioni, occorre prevedere tutte le informazioni contestuali che vengono integrate nell’esperienza.

La presentazione degli elementi presenti negli stand virtuali viene sintetizzata in pratiche schede prodotto, da cui si può attivare l’esplorazione in 2D, in 3D o in realtà aumentata. Questo frangente comporta l’integrazione con le architetture AR mobile, con lo sviluppo di porzioni di interfaccia in 3D per controllare la navigazione nell’ambiente immersivo.

Lo sviluppo delle interfacce degli showroom virtuali è pertanto un processo in divenire, in cui, soprattutto per la parte 3D, non vi sono al momento standard definiti. In termini di UX design occorre dunque adottare un atteggiamento estremamente flessibile, basato sul costante obiettivo di rendere semplice per l’utente finale la naturale complessità di una piattaforma 3D.

Una panoramica delle funzioni di VIS (Virtual Interactive Showroom). Piattaforma 3D per eventi virtuali sviluppata da Protocube Reply
Il tracciamento e l’analisi dei dati

Il motore grafico degli showroom virtuali comporta un’interazione in tempo reale tra tutte le parti coinvolte all’interno dell’ambiente digitale in 3D. I dati comportamentali legati all’utilizzo dell’applicazione possono essere analizzati in funzione degli obiettivi dell’azienda per migliorare l’esperienza d’uso e la relazione virtuale tra utente e prodotto. Agli aspetti relativi alla gestione della piattaforma 3D dedicheremo un approfondimento specifico.

Per saperne di più sugli showroom virtuali di VIS, suggeriamo le seguenti letture:

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Francesco La Trofa

Architetto e giornalista, con 20 anni di esperienza nelle tecnologie 3D.
Consulente di enti pubblici e aziende 3D per aspetti legati alla progettazione e alla comunicazione.
Responsabile dei contenuti editoriali di Treddi.com e co-fondatore dei Digital Drawing Days, evento unico nel suo genere in Italia.
Collabora attivamente nella ricerca e nella didattica presso il Politecnico di Milano.
Per Protocube Reply cura 3D STORIES.