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All’inizio era la Mass Production. La rivoluzione fordista che ha trovato la sua espressione pratica nella catena di montaggio, nella serialità estrema del prodotto. Concetti in grado di mutare per sempre il volto della società così come la viviamo oggi e che per molti versi rappresentano ancora il modello produttivo di riferimento. Nell’arco di oltre un secolo si sono enormemente evolute le tecnologie, ma la maggior parte delle aziende continua a produrre allo stesso modo, sulla base di un concetto espresso dalla serialità.

La produzione di massa, di derivazione fordista, è il modello su cui ancora oggi è basata la grande maggioranza delle aziende di prodotto. I prodotti vengono introdotti sul mercato, dove i consumatori possono scegliere, senza la possibilità di personalizzare. (fonte Protocube Reply)
La volontà del consumatore di interagire con il prodotto e personalizzarlo genera un nuovo concetto fondamentale: la Mass Customization.
La definizione, convenzionalmente attribuita a Stan Davis (Future Perfect, 1986) vede un ribaltamento rispetto alla prassi consolidata in ambito industriale. Rispetto alla produzione di massa, il concetto si evolve infatti verso la personalizzazione. L’azienda si è trovata a dover far fronte a questa richiesta, con il vincolo di dover mantenere i vantaggi produttivi della produzione di massa. Qui sono iniziati i problemi. Come è possibile associare due concetti opposti quali serialità e personalizzazione? Come è possibile recepire in una linea di produzione le esigenze on demand del consumatore?

La Mass Customization prevede l’interazione tra il consumatore e l’azienda, data dalla possibilità di poter personalizzare il prodotto (fonte Protocube Reply)
La Mass Customization per quanto semplice a livello concettuale, si rivela però ben complessa da recepire in termini pratici nel mondo industriale.
Se un’azienda non è strutturata in modo da poter personalizzare tutte le fasi che generano il prodotto, non può implementare con successo una strategia di Mass Customization. Si ritrova in difficoltà nel soddisfare le esigenze del cliente. Una criticità non da poco in un mercato che con internet è diventato sempre più selettivo e competitivo. Grazie alla rete il consumatore ha acquisito un potere enorme. Può visualizzare tutti i prodotti presenti sul mercato su un semplicissimo smartphone. Di conseguenza sceglierà ciò che si avvicina di più alle proprie esigenze.
A livello strategico, i vantaggi della personalizzazione sono scontati, è rimasta una insormontabile barriera di carattere tecnologico. Fino a quando il principale vantaggio competitivo di un’azienda sarà rappresentato dal generare in massa i prodotti per avere costi di produzione più bassi, sarà molto complesso uscire da questo circolo vizioso.
In estrema sintesi, se un’azienda non è dotata di un ciclo integrato che consenta di produrre in tempi ragionevoli e con costi sostenibili il prodotto personalizzato dal cliente, diventa impossibile adottare una strategia di Mass Customization. Salvo rare eccezioni, si è dunque rimasti in una situazione di stand-by, di “vorrei ma non posso” che ha caratterizzato gli ultimi trent’anni della produzione industriale.
Oggi le tecnologie 3D hanno rivoluzionato lo scenario. La Mass Customization, da mero elemento ideologico sta iniziando a concretizzarsi, quale straordinaria risorsa per le aziende di prodotto.
Il ciclo di produzione di massa evolve nel 3D Mass Customization Cycle.

L’introduzione delle tecnologie 3D nel ciclo di sviluppo del prodotto consente finalmente alle aziende di poter concretizzare l’esperienza della mass customization (fonte Protocube Reply)
Cosa varia rispetto alla Mass Customization intesa in senso classico? E soprattutto, perché il 3D Mass Customization Cycle permetterebbe alle aziende di prodotto di rendere i loro processi compatibili con le esigenze della personalizzazione del prodotto e della relativa produzione on demand.
L’intregrazione nei processi aziendali di una piattaforma di configurazione 3D e di servizi di stampa 3D consente di ottenere quella flessibilità di fatto impossibile con i metodi tradizionali.
Il configuratore 3D di prodotto, inteso in senso generale, non va peraltro confuso, come spesso accade, con il classico configuratore online, quello con cui il consumatore interagisce per personalizzare le feature durante l’esperienza di acquisto.
Si tratta di una vera e propria piattaforma che può comprendere i seguenti strumenti, connessi tra loro secondo logiche Industry 4.0:
Design Tool – software di modellazione 3D intelligenti e interattivi, in grado di gestire ogni forma e materiale integrandosi in tempo reale con tutte le fasi di sviluppo del prodotto.
Prototyping Tool – prototipazione rapida, attraverso le tecniche di stampa 3D, che consentono di evitare costosi e lunghi processi di campionatura tradizionali.
Virtual Photo Studio – l’ambiente 3d consente di ottenere istantaneamente rendering fotorealistici del prodotto, utili sia come feedback per il progettista, sia per le esigenze di digital marketing.
Design Automation & Production Tool – qualsiasi variazione comporta l’aggiornamento automatico del modello 3D del progetto e di tutti gli esecutivi di produzione. Senza possibilità di errore.
CPQ Sales Tool – lo strumento per ideale per tutte le esigenze dei venditori, che possono mostrare al cliente il prodotto in 3D con una resa fotorealistica, gestire tutte le fasi commerciali e inviare all’azienda in automatico gli ordini di acquisto e le specifiche di produzione.
E-Commerce Customizer Tool – permette al consumatore di personalizzare il prodotto online, secondo le sue esigenze, visualizzando in tempo reale il prodotto che andrà ad acquistare.
Customer Care Tool – feature integrate per il supporto e la gestione del post vendita, sia lato azienda che lato consumatore.
Big Data & Analysis Tool – strumenti in grado di raccogliere ed analizzare in tempo reale tutti i dati della Digital Experience, tra cui le abitudini dei consumatori, determinanti per il successo delle azioni di marketing dell’azienda.
Attraverso un’analisi e una mirata azione di consulenza, questi strumenti possono essere integrati tutti o in parte nei processi aziendali esistenti, ai fini di migliorarne l’efficienza e consentire all’azienda di ottenere quei vantaggi sinergici con le tecniche di produzione in stampa 3D.
- Capacità di concepire e disegnare forme non possibili con gli strumenti tradizionali;
- Possibilità di utilizzare materiali innovativi, non compatibili con i processi produttivi tradizionali;
- Possibilità di poter personalizzare il prodotto (mass customization);
- Riduzione del time to market, grazie alla riduzione dei tempi legati al ciclo di sviluppo del prodotto;
- Riduzione dei costi di produzione, non avendo vincoli legati ad un numero minimo da produrre;
- Riduzione dei costi di logistica, data dalla produzione on demand, che limita le esigenze di magazzino tipiche della produzione di massa;
- Ottimizzazione della quantità di materiali utilizzati nei processi produttivi, per una maggior sostenibilità ambientale.
Il 3D Mass Customization Cycle è oggi una realtà possibile, il futuro proiettato nel presente di quella che diventerà la prassi del paradigma produttivo.
E il futuro, come diceva Enzo Ferrari, è di chi lo sa anticipare.
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